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CONTROLLO VISIVO

E’ il sistema più semplice ed immediato di collaudo che può essere sempre adottato, sia in corso di posa che dopo il completamento dell’elemento di tenuta. Si basa sul controllo che non vi siano tagli, altri danneggiamenti meccanici visibili sulla superficie delle membrane impermeabili prefabbricate (bitume polimero o polimeriche) o realizzate in opera (resino-cementizie, poliureiche, poliuretaniche, ecc.) oppure non vi siano punti di discontinuità nelle giunzioni dei teli (quest’ultimo ovviamente solo per le membrane prefabbricate, saldate in opera).

Per quanto riguarda le membrane prefabbricate polimeriche (PVC-P, TPO, ecc.) i Produttori, praticamente ormai sempre, realizzano i teli con il sistema conosciuto come “Sygnal layer” che permette l’immediata individuazione visiva, per l’effetto del contrasto dei colori, di tagli, abrasioni o fori, attraversanti almeno lo strato di membrana superiore più chiara.

Per quanto riguarda le membrane prefabbricate, se è piovuto da poco tempo, per la ricerca dei punti d’infiltrazione, si potrà operare (con un rullo metallico o con il piede) anche con una pressione sulle giunzioni di saldatura, per verificare, visivamente, l’eventuale uscita di acqua o bollicine d’aria, che segnalerebbe una possibile discontinuità della saldatura, con conseguente ritenzione d’acqua sotto lo strato impermeabile.

 

CONTROLLO MECCANICO

Questa metodologia di collaudo, utilizzabile solo con le membrane prefabbricate, saldate in opera, deve essere effettuato mediante apposito attrezzo (punteruolo a punta leggermente ripiegata e smussata) fatto scorrere lungo la linea di saldatura, con una certa pressione, per verificare l’integrità e la continuità della saldatura stessa.

La penetrazione della punta dell’attrezzo tra i due spessori di membrana sovrapposti sulle giunzioni segnala un’anomalia della giunzione stessa, dovuta ad un’errata saldatura e/o incollaggio, che potrebbe essere solo presente sulla parte iniziale o passante su tutta la larghezza della sormonta.

 

TEST FINALE

La soluzione più diffusa è costituita dalle prove di invaso.

Questa metodologia di collaudo e possibile con tutte le tipologie d’impermeabilizzazione, ma solo con coperture a bassa pendenza, dove vi sia un perimetro di contenimento continuo oppure dove il contenimento possa essere realizzato, sempre in continuo, almeno con un risvolto impermeabile provvisorio.

Si consiglia sempre di suddividere comunque la superficie di collaudo, di coperture molto estese, in settori separati d’invaso, per una più semplice individuazione di eventuali punti d’infiltrazione. La prova d’invaso dovrà durare un tempo ≥72 ore, dopo le quali verrà effettuato un sopralluogo nei locali sottostanti per verificare la presenza o meno di gocciolamenti segnalanti infiltrazioni. Da verificare in particolare i fori passanti degli scarichi e i tagli di giunto di dilatazione, visibili a plafone nei locali sottostanti la copertura, da dove più facilmente potrebbe trovare sfogo e gocciolare l’acqua.

Alternative alle prove di invaso sono quelle con metodo di localizzazione delle perdite basato sulla determinazione della direzione dei flussi di corrente generati artificialmente.

 

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